06.09.2024
Il caso del serbatoio in disuso di ValguarneraIl serbatoio o la vasca, un’imponente costruzione in cemento armato eretta negli anni Sessanta, rappresentava un tempo un elemento cruciale per l’approvvigionamento idrico di Valguarnera. Progettata per sfruttare la sua posizione sopraelevata rispetto ai quartieri circostanti, permetteva all'acqua di scorrere con maggiore pressione nelle abitazioni. L'acqua veniva pompata dalla vecchia vasca di via Spirito Santo e poi distribuita con efficienza.
Oggi, però, la situazione è profondamente mutata, in quanto la nuova gestione idrica ha realizzato una nuova rete, escludendo del tutto il vecchio serbatoio. Non solo il grande contenitore d’acqua non è più alimentato, ma è anche inservibile, afflitto da gravi problemi strutturali che lo rendono inutilizzabile.
Se da un lato c’è chi propone di continuare a investire in manutenzioni periodiche, c’è chi considera una via diversa e decisamente più risolutiva: la demolizione. Questo approccio eliminerebbe non solo gli sprechi di denaro pubblico destinati a interventi senza prospettiva, ma anche i rischi legati al deterioramento strutturale, liberando finalmente uno spazio prezioso.
Dal punto di vista paesaggistico, chi sostiene che la vasca abbia un valore estetico o storico sembra dimenticare che essa ha sempre rappresentato un elemento estraneo e disarmonico rispetto al contesto urbano. La sua sagoma ingombrante, che interrompe l’eleganza dei tetti del quartiere, non ha mai contribuito al fascino del panorama. Né tantomeno ha acquisito nel tempo un valore simbolico o culturale per la comunità.
La demolizione potrebbe essere, quindi, non solo un atto pratico, ma anche un gesto di rispetto per il paesaggio e per chi vive in quel luogo.