23.02.2024
Serbatoi Interrati e Sicurezza Ambientale

In Italia, la mancanza di una normativa nazionale specifica per i serbatoi interrati porta a una gestione basata sulle regole degli enti locali, sulle leggi generali riguardanti bonifiche e rifiuti, e sulle Linee Guida di ARPA Lombardia, che rappresentano un riferimento tecnico.

Questo implica responsabilità particolari per i proprietari di tali serbatoi, tra cui l’obbligo di effettuare controlli periodici attraverso professionisti e di mantenere un registro aggiornato delle manutenzioni e ispezioni.

Quando si parla di dismissione di serbatoi usati per prodotti petroliferi (benzina, gasolio etc.), ad esempio, la Regione Toscana richiede un’autorizzazione per serbatoi con capacità superiori a certi limiti (10 m3 per uso commerciale e 25 m3 per uso privato). Altrimenti, potrebbe essere sufficiente una comunicazione al Comune.

Il processo di rimozione di un serbatoio non più in uso prevede vari passaggi importanti:
– Verifica dell’integrità del serbatoio.
– Svuotamento completo del serbatoio e delle tubature.
– Procedura di gas-free per serbatoi che contenevano prodotti infiammabili.
– Estrazione del serbatoio e delle strutture annesse.
– Pulizia dell’area di scavo e rimozione del terreno contaminato.
– Smaltimento del serbatoio e dei materiali di risulta.
– Campionamenti dello scavo, in accordo con ARPAT per controlli e vigilanza.
– Bonifica del terreno in caso di contaminazione, seguendo le linee guida del DLgs 152/2006.
– Riempimento dello scavo con materiale certificato e ripristino dell’area.
– Presentazione di un report finale ad ARPAT, che includa tutti i dettagli, la documentazione e i risultati dei campionamenti, oltre ai formulari di smaltimento dei rifiuti. ARPAT poi valuterà se siano necessari ulteriori interventi.

Questa procedura assicura la corretta gestione e la sicurezza ambientale nella rimozione e smaltimento dei serbatoi interrati.