19.07.2024
Sentenza della Cassazione sulle implicazioni della SCIA per serbatoi fuori terraAlcune pronunce giurisprudenziali hanno approfondito la questione dell'obbligo di presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), essenziale per certe attività a rischio. Un caso emblematico è stato esaminato dalla sentenza della Corte di Cassazione numero 50776 del 2019, che si è concentrata sulle implicazioni legali legate alla mancata presentazione della SCIA per un serbatoio di GPL posizionato fuori terra.
Il serbatoio in questione era situato su un terreno recintato, dietro l'abitazione dell'imputato e vicino a una strada comunale. Questa configurazione ha sollevato preoccupazioni significative in termini di sicurezza antincendio, data la natura infiammabile del GPL e la sua collocazione in un'area potenzialmente accessibile o esposta a rischi esterni.
La Corte di Cassazione, nella sentenza citata, ha rigettato il ricorso dell'imputato, il quale contestava la condanna basandosi sul fatto di non essere il proprietario dell'immobile. La sentenza ha chiarito che la responsabilità per la mancata presentazione della SCIA non è influenzata dalla proprietà del terreno o dell'immobile, ma è determinata dalla gestione dell'attività che implica l'uso di sostanze pericolose.
È fondamentale sottolineare che la normativa vigente al tempo dei fatti classificava l'attività di detenzione di un serbatoio di GPL come soggetta a obblighi specifici sotto il profilo della prevenzione incendi. La legge imponeva, e impone ancora, che chiunque gestisca attività con tali rischi deve assicurare il rispetto delle norme di sicurezza attraverso la regolare presentazione della SCIA.