21.04.2023
Dal gas alle rinnovabili: la rivoluzione epocale dell’impianto di riscaldamento tedesco, con la Germania che pianifica l’addio alle caldaie a gas e gasolio già dal 2024Il settore residenziale italiano è uno dei principali contributori alle emissioni climalteranti in Italia, rappresentando il 19,9% delle emissioni totali, secondo gli ultimi dati Ispra. La decarbonizzazione di questo settore è dunque essenziale per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni e per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. La riqualificazione energetica degli edifici residenziali non solo ridurrebbe le emissioni di gas serra, ma creerebbe anche nuovi posti di lavoro verdi e porterebbe risparmi in bolletta per i consumatori. Tuttavia, il governo italiano sembra essere più restio rispetto ad altri paesi europei a impegnarsi in questa sfida. Il ministro dell'Ambiente ha recentemente definito "non raggiungibili" gli obiettivi UE per il 2030. D'altra parte, la Germania ha recentemente accelerato i tempi per garantire la sostenibilità di ogni nuovo impianto di riscaldamento installato nel paese. A partire dal 1 gennaio 2024, ogni nuovo impianto di riscaldamento in Germania dovrà impiegare almeno il 65% di energia rinnovabile, ponendo di fatto in un ruolo minoritario l'uso dei combustibili fossili. Le caldaie già installate potranno continuare ad essere usate e riparate in caso di guasti, a meno che non debbano essere sostituite. L'alternativa ai combustibili fossili consiste nell'utilizzo di fonti rinnovabili come il teleriscaldamento, le pompe di calore, i riscaldamenti elettrici, gli impianti ibridi, il solare termico e, in alcuni casi, le caldaie a idrogeno. L'obiettivo della Germania è che tutti gli impianti di riscaldamento presenti nel Paese dovranno essere alimentati in modo climaticamente neutro, tramite fonti rinnovabili, entro il 2045. Per supportare gli investimenti dei cittadini, il Governo tedesco ha previsto incentivi che copriranno almeno il 30% dei costi, con vantaggi ulteriori per le fasce sociali più svantaggiate e per coloro che adotteranno le nuove tecnologie prima ancora di quanto richiesto dalla legge. La transizione energetica del comparto costerà oltre 9 mld di euro all'anno fino al 2028 e 5 mld di euro annui successivamente, a causa dell'attesa riduzione dei costi per rinnovabili e pompe di calore. In confronto, l'Italia, con il suo ecobonus al 65%, ha già aperto la strada e continua a essere all'avanguardia. Tuttavia, c'è ancora molto da fare per garantire la decarbonizzazione del settore residenziale italiano e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.