10.03.2023
La produzione e-fuel basterà per tutti i veicoli a combustione interna?Negli ultimi giorni si è discusso molto riguardo all'uso esclusivo di auto elettriche nell'UE. L'Italia, insieme ad altri Paesi come la Germania, non è d'accordo e propone invece l'utilizzo di carburanti sintetici per salvare i motori termici e i posti di lavoro che rischiano con la transizione energetica.
I biocarburanti prodotti da Eni potrebbero essere una delle alternative ai veicoli elettrici, ma la loro produzione potrebbe non essere sufficiente per salvare il parco auto italiano. Secondo i dati del Ministero delle Imprese aggiornati al 2021, l'Italia consuma ogni anno 7 milioni di tonnellate di benzina, 23 milioni di tonnellate di gasolio e 4,5 milioni di tonnellate di cherosene per i jet.
Molte case automobilistiche e l'Esecutivo sostengono che i biocombustibili potrebbero ridurre le emissioni inquinanti provenienti da auto e camion, mantenendo allo stesso tempo il parco veicolare esistente. Tuttavia, la transizione verso l'auto elettrica è giusta e inevitabile, e il problema principale è come affrontare questo percorso nei prossimi anni.
La proposta della Germania di continuare a far circolare i veicoli a combustione interna senza emettere CO2, usando gli e-fuel, potrebbe essere un'alternativa. Tuttavia, sarebbe necessaria una quantità molto più elevata di biocarburanti di quella prevista da Eni per alimentare l'intero parco veicolare con gli e-fuel.
Nonostante ciò, Eni sta investendo in differenti Paesi in Africa per realizzare grandi piantagioni di colture oleaginose, come il ricino, che richiedono una quantità esigua di acqua e non disturbano le colture alimentari. In Kenya è già stato inaugurato un agrihub, mentre un altro arriverà presto. In Congo verrà invece inaugurato un terzo agrihub nel 2023. Questa iniziativa è importante soprattutto per il settore dell'aviazione, dove l'elettrificazione è impossibile e i biocarburanti potrebbero essere l'unico modo per eliminare le emissioni dei jet.