14.02.2025
Linee guida di sicurezza antincendio per BESS, i Sistemi di Accumulo di EnergiaI Sistemi di Accumulo di Energia a Batteria, noti come BESS (Battery Energy Storage Systems), stanno acquisendo un ruolo sempre più centrale: sono dispositivi elettrochimici che consentono di immagazzinare energia elettrica per renderla disponibile quando necessario, offrendo soluzioni efficaci per la gestione dell'energia sia in ambito residenziale che industriale.
La loro crescente diffusione, però, ha sollevato importanti questioni riguardanti la sicurezza, in particolare per quanto concerne il rischio di incendi ed esplosioni.
Per questo, il 23 dicembre 2024, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Ministero dell'Interno ha emanato una circolare contenente le "Linee guida di prevenzione incendi per l'individuazione delle metodologie per l'analisi del rischio e delle misure di sicurezza antincendio da adottare per la progettazione, la realizzazione e l'esercizio di sistemi di accumulo di energia elettrica".
Le linee guida classificano i BESS in tre categorie principali:
- Uso Residenziale: sistemi di piccole dimensioni destinati all'uso domestico.
- Servizio di Complessi Residenziali o Commerciali: sistemi costituiti da moduli integrati in armadi rack, progettati per servire complessi abitativi o centri commerciali.
- Sistemi Containerizzati per Parchi Eolici o Solari: gGrandi sistemi installati in container, utilizzati per l'accumulo di energia in parchi eolici o solari, o per il bilanciamento della rete elettrica.
Sebbene le linee guida si concentrino principalmente sulla terza categoria, esse offrono indicazioni utili anche per le altre tipologie di impianti. Infatti, l'installazione di un BESS può comportare un aumento del rischio di incendio o esplosione, oltre al rilascio di gas potenzialmente pericolosi. Pertanto, le linee guida mirano a:
- Minimizzare le cause di rilascio accidentale di gas, incendi ed esplosioni.
- Garantire la sicurezza della vita umana e l'incolumità delle persone.
- Tutelare beni e ambiente.
- Limitare i danni a edifici o locali contigui all'impianto in caso di incidenti.
- Assicurare che le squadre di soccorso possano operare in condizioni di sicurezza.
- Prevenire danni ambientali e limitare l'impatto in caso di incendio.
Un aspetto importante, poi, è la valutazione del rischio legato alle emissioni di gas tossici o cancerogeni, come fluoruro di idrogeno (HF), monossido e diossido di carbonio (CO, CO₂), cianuro di idrogeno (HCN) e ossidi di azoto (NOx).
Le disposizioni in questione, quindi, si applicano:
- Agli impianti di nuova realizzazione installati presso attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco, come specificato nell'Allegato I del D.P.R. 151/2011.
- Alle modifiche rilevanti ai fini della sicurezza antincendio che comportano una variazione delle preesistenti condizioni di sicurezza di impianti esistenti.
Per gli impianti già esistenti alla data di emanazione delle linee guida, sono previste specifiche esenzioni, purché siano in possesso di atti abilitativi riguardanti la sicurezza antincendio o siano in regola con gli adempimenti previsti dalla normativa vigente.
Le linee guida stabiliscono che le attrezzature e gli insiemi costituenti l'impianto devono essere specificamente costruiti e allestiti per l'installazione prevista, in conformità alle disposizioni comunitarie e nazionali vigenti. L'installazione deve avvenire secondo le indicazioni fornite dal costruttore e le norme di buona tecnica.
Inoltre, è fondamentale che l'installatore verifichi l'idoneità dell'impianto per l'uso previsto e informi l'utente sugli obblighi e i divieti necessari a garantire un esercizio sicuro.
Per quanto riguarda le misure di protezione attiva, le linee guida raccomandano l'installazione di sistemi di rilevazione e allarme incendi, impianti antincendio fissi e sistemi di gestione delle miscele esplosive nei locali o container che ospitano i BESS. È inoltre essenziale prevedere un'adeguata rete di idranti e un numero sufficiente di estintori facilmente accessibili.
La progettazione e la gestione dei BESS richiedono una valutazione approfondita dei rischi, includendo l'analisi delle possibili conseguenze di un incendio su persone, beni e ambiente. È necessario valutare il rischio di atmosfere esplosive e analizzare gli incidenti potenziali legati a eventi naturali o operativi.
Le linee guida stabiliscono distanze di sicurezza specifiche tra i vari componenti dell'impianto e rispetto ad altri edifici o infrastrutture. Ad esempio, per un container BESS, è prevista una distanza è prevista una distanza di sicurezza esterna di 20 metri, una distanza di protezione di 6 metri e una distanza interna di 4 metri. Per le isole BESS, le distanze sono di 20 metri per la sicurezza esterna, 6 metri per la protezione e 6 metri per l'interna.
Nel caso in cui non sia possibile rispettare queste distanze, le linee guida suggeriscono l'installazione di barriere di protezione adeguate per evitare che un eventuale incidente in un singolo BESS possa innescare effetti domino su altri sistemi adiacenti. L'interposizione di tali barriere consente di ridurre le distanze indicate, previa verifica dell'operatività dei mezzi antincendio.