In una pittoresca località di Lachelle, nel cuore pulsante dell’Oise, Nord della Francia, Plastic Omnium, l’influente gruppo francese, dà inizio a un’epoca di trasformazioni. Egli inaugura la costruzione di un avant-garde stabilimento, con l’obiettivo di produrre serbatoi ad alta pressione del tipo IV, fatti in composito di fibra di carbonio, essenziali per lo stoccaggio di idrogeno e destinati a trovare casa su veicoli industriali e autobus.
Con un coraggioso investimento di 150 milioni di euro e l’ambizione di forgiare 80.000 serbatoi annui attraverso la tecnica del filament winding, egli non si limita a creare un semplice impianto: sta plasmando il più maestoso hub europeo nella sua categoria. Grandi nomi dell’automobile, come Stellantis e HYVIA, già rivolgono il loro sguardo verso questo audace progetto che, nel contempo, crea un’onda di nuove opportunità, accendendo luce su 150-200 inediti posti di lavoro.
Il cronometro è avviato, e il sipario si alzerà sulla struttura entro la fine del 2024. E mentre la rivoluzione dell’idrogeno guadagna terreno, Plastic Omnium continua a navigare verso l’innovazione. Egli ha infatti inaugurato l’anno scorso la splendente divisione Plastic Omnium New Energies e già gestisce un impianto pilota in Belgio. Ma il suo sguardo è già proiettato in avanti: ulteriori stabilimenti sono destinati a germogliare a Shanghai nel 2026 e in Michigan nel 2027.
Da 2015 a oggi, l’investimento del gruppo in questo futuristico segmento ha superato la sontuosa cifra di 400 milioni di euro. E la produzione dei serbatoi di tipo IV, progettati per resistere a pressioni che variano tra i 350 e i 700 bar, procede con fermezza, dando inizio a un ciclo virtuoso di resistenza e leggerezza, fuso dalla resina termoplastica e avvolto in fibre di carbonio.