07.05.2021
I serbatoi storici di TriesteLa torre piezometrica di Sistiana è uno dei simboli di Trieste, sia per il suo impiego per lo stoccaggio dell'acqua e la produzione di energia elettrica sia per il suo valore storico (è stato costruito nel 1929, ma trova la sua attinenza storica con gli acquedotti romani di Aurisina e Teresiano).
Nel primo caso ha anche l'attitudine di limitare possibili variazioni di pressione idrica nelle abitazioni della città, in quanto è l'unica ad alimentare la rete idrica di Trieste: quest'ultima, data la sua configurazione orografica, presenta circa una sessantina di serbatoi.
La 900 e la 1300 (dal diametro in millimetri) sono le due condotte che portano il flusso idrico dalle sorgenti di Sardos e Timavo e dai 13 pozzi di San Pier d’Isonzo (che rappresentano la gran parte della fonte principale): la 900 (costruita nel 1929) percorre la strada Costiera e la 1300 (1970) scorre da Randaccio a Porto Vecchio.
C'è, poi, il serbatoio storico di Gretta, uno dei principali, che risale al 1855, con lo scopo di rifornire la parte ovest di Trieste (tra il livello del mare e 50 metri di quota), con l'acqua stoccata e pompata fino a Opicina.
Infine, non si può non parlare dello storico serbatoio di Santa Croce - Filtri, la cui costruzione risale a metà Ottocento, in occasione della costruzione della ferrovia tra Vienna e Trieste. Il suo impiego prevede lo stoccaggio e il sollevamento delle acque per alimentare l’area di Aurisina e Santa Croce. La costruzione, da un punto di vista storico, permette di osservare le preziose maioliche austro-ungariche delle stanze, nonché le grandi vasche di filtraggio al suo interno, ove si scorge ancora la sabbia dell’epoca, simbolo di un'importante archeologia industriale.
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