26.07.2024
Europa: stoccaggio del gas al 100% entro settembre 2024Secondo un nuovo rapporto della società di dati e analisi Wood Mackenzie, lo stoccaggio di gas in Europa raggiungerà il 100% della capacità entro la fine di settembre 2024 e rimarrà pieno fino alla fine di ottobre 2024, con ulteriori 4 milioni di tonnellate di stoccaggio galleggiante accumulati. Il rapporto, intitolato "Europe gas and LNG markets short-term outlook Q2 2024", evidenzia che la bassa domanda di gas in Europa ha mantenuto i livelli di stoccaggio ai massimi storici nel 2024, nonostante l'Europa abbia importato 11 milioni di tonnellate in meno di GNL fino a maggio rispetto allo stesso periodo del 2023. Lucy Cullen, Research Director per EMEA Gas & LNG Research presso Wood Mackenzie, ha spiegato che la minore domanda in Europa ha abbassato i prezzi, spingendo il GNL verso l'Asia, con un aumento del 22% delle importazioni solo in Cina. Cullen ha aggiunto che, guardando al futuro, i prezzi elevati potrebbero ostacolare la crescita della domanda asiatica a breve termine. Tuttavia, i livelli di stoccaggio europei dovrebbero raggiungere la piena capacità entro la fine di settembre e mantenerla fino a ottobre. Cullen ha inoltre sottolineato che l'aumento della domanda asiatica, i rischi per l'approvvigionamento dalla Russia e le manutenzioni nei giacimenti norvegesi hanno fatto salire i prezzi del gas in Europa, con il prezzo del Title Transfer Facility (TTF) aumentato del 40% negli ultimi tre mesi, scambiando circa a 11 dollari USA per milione di BTU. Il rapporto prevede che un ritorno alle normali condizioni meteorologiche durante l'inverno 2024/2025 e un miglioramento delle prospettive macroeconomiche aumenteranno la domanda di riscaldamento, l'attività industriale e la domanda di elettricità in Europa. In generale, la domanda di gas dovrebbe aumentare di 7 miliardi di metri cubi nel 2025 rispetto al 2024. Nel frattempo, la crescente domanda asiatica assorbirà gran parte del nuovo GNL disponibile, ma l'Europa riuscirà comunque a importarne 4,2 milioni di tonnellate in più rispetto al 2024. Tuttavia, l'Europa potrebbe perdere fino a 12 miliardi di metri cubi all'anno di volumi russi, poiché l'accordo di transito attraverso l'Ucraina scade il 1° gennaio 2025. I mercati dell'Europa centrale cercheranno alternative per aumentare l'offerta, inclusa una maggiore capacità di rigassificazione del GNL nell'Europa sudorientale. Il rapporto indica che i maggiori rischi per la fornitura provengono dalla Russia, sia attraverso un'interruzione anticipata delle trasmissioni via Ucraina, sia a causa di controversie legali tra le compagnie energetiche europee e Gazprom. La manutenzione non pianificata o estesa dei giacimenti norvegesi avrà un ruolo significativo, poiché la Norvegia è il principale fornitore di gas in Europa. La rapidità con cui la nuova fornitura di GNL dal Nord America raggiunge il mercato resta una preoccupazione chiave. L'espansione globale della fornitura di GNL dovrebbe riequilibrare il mercato. Si prevede una crescita di oltre 40 milioni di tonnellate all'anno entro il 2026, il che potrebbe influenzare i prezzi. Anche se la domanda asiatica assorbirà gran parte della nuova fornitura, l'Europa dovrà assorbire quasi 20 milioni di tonnellate in più, esercitando una pressione al ribasso sui prezzi. Cullen ha commentato che i livelli di stoccaggio europei raggiungeranno ancora una volta record storici, nonostante la domanda resiliente e la riduzione delle importazioni dalla Norvegia. Tuttavia, con le importazioni di GNL solo leggermente superiori ai picchi del 2022, la previsione è che la nuova ondata di fornitura di GNL sarà in parte assorbita, mantenendo i prezzi europei intorno a 8 dollari USA per milione di BTU. Il rischio di cancellazione del GNL statunitense per bilanciare il mercato resta limitato. Cullen ha concluso che restano molti rischi per le prospettive di prezzo del 2026. Una risposta della domanda attenuata ai prezzi più bassi in Asia potrebbe aggiungere ulteriore pressione sui prezzi. Inoltre, non si possono escludere rischi di fornitura, con possibili sanzioni occidentali sul GNL russo che potrebbero limitare la crescita dell'offerta, aumentando il rischio di un mercato più teso per un periodo più lungo.