12.07.2024
Eni sul futuro dei carburanti marittimi: sì ai biocarburanti, prudenza su idrogenoAttualmente, Eni ha adottato una posizione prudente riguardo all'adozione dell'idrogeno e dell'ammoniaca come soluzioni per la decarbonizzazione del trasporto marittimo. Durante l'Annual Meeting 2024 di Assarmatori, Giuseppe Ricci, Energy Evolution Chief Operating Officer di Eni, noto anche come il "cane a sei zampe", ha condiviso questa visione peculiare. Ricci ha sottolineato, in un post su Linkedin riepilogativo del suo intervento, che Eni privilegia le tecnologie già mature e le infrastrutture esistenti. Ha enfatizzato l'importanza dei biocarburanti disponibili sul mercato, che non richiedono nuovi investimenti infrastrutturali, e ha riconosciuto i vantaggi temporanei del LNG, specialmente con motori che supportano sia il LNG che i biocarburanti, data la loro minore capacità di ridurre a lungo termine le emissioni. Ricci ha poi criticato l'investimento in tecnologie come l'ammoniaca e l'idrogeno, sottolineando i costi elevati e la necessità di significativi investimenti infrastrutturali nei porti, oltre ai dubbi sulla loro effettiva realizzabilità e accettazione. Al contrario, ha affermato che i biocarburanti sono attualmente l'unica opzione pronta per sostenere la decarbonizzazione del settore marittimo, con una potenziale riduzione delle emissioni fino all'80% o più, adatta sia per le navi esistenti che per quelle nuove. Questa visione, sebbene legittima, si discosta da quella di alcuni importanti analisti internazionali, tra cui Lloyd's Register. Nel loro recente rapporto, 'The Future of Maritime Fuels', evidenziano come l'ammoniaca diventerà il principale carburante marittimo entro la metà del secolo, con i carburanti a base di idrogeno che rappresentano fino al 66% del mix di carburanti entro il 2050.