28.02.2025
Gli alunni di Voltorre donano un serbatoio d’acqua al CiadIn un mondo spesso segnato da divisioni e disuguaglianze, emergono storie che riscaldano il cuore e testimoniano la potenza della solidarietà. Ed una di queste storie ha come protagonisti gli alunni della scuola primaria "San Benedetto" di Voltorre, un piccolo paese in provincia di Varese, e la comunità di Bebedjia, in Ciad. Tutto è iniziato grazie all'associazione "Con Andrea" di Gavirate, che da anni si impegna in progetti di solidarietà sia a livello locale che internazionale: l'associazione ha instaurato un rapporto con suor Raffaella Pironti, una missionaria comboniana originaria di Besozzo, che opera presso l'ospedale Saint Joseph a Bebedjia, una struttura fondamentale per oltre 170.000 persone in una delle regioni più povere del Ciad. In molte zone del Ciad, l'accesso all'acqua potabile rappresenta una sfida quotidiana: la scarsità di risorse idriche sicure porta a gravi problemi sanitari e limita le opportunità di sviluppo. Consapevoli di questa realtà, gli alunni di Voltorre, insieme ai loro insegnanti e alle famiglie, hanno deciso di fare la loro parte: il progetto ha coinvolto attivamente gli studenti, che hanno partecipato a diverse iniziative per raccogliere fondi destinati alla costruzione di un serbatoio per la raccolta e la distribuzione di acqua potabile presso l'ospedale Saint Joseph. Attraverso attività didattiche e momenti di condivisione, i bambini hanno imparato l'importanza dell'acqua e del contributo che ciascuno può offrire per migliorare la vita degli altri. Grazie all'impegno della comunità scolastica e al supporto dell'associazione "Con Andrea", il progetto è diventato realtà: il nuovo serbatoio garantisce ora una fornitura costante di acqua potabile all'ospedale, migliorando significativamente le condizioni igienico-sanitarie e offrendo un sostegno concreto alla popolazione locale. Suor Raffaella ha voluto esprimere la sua profonda gratitudine attraverso un messaggio audio inviato ai bambini di Voltorre: «Siamo commosse dal vostro gesto, così bello, speciale, sincero, puro». Le sue parole testimoniano l'impatto reale che la solidarietà può avere, anche quando nasce in un piccolo paese lontano migliaia di chilometri.