12.01.2024
Addio agli incentivi sul gasolio agricolo?Dicembre scorso, le strade di Berlino sono state testimoni di un'insolita parata di trattori, un evento che ha catturato l'attenzione online. Ora, con l'avvento del nuovo anno, i contadini tedeschi hanno nuovamente preso d'assalto le strade, manifestando il loro dissenso contro le recenti politiche governative. Al centro delle loro proteste c'è l'eliminazione dei benefici fiscali sul gasolio per uso agricolo e la cancellazione delle esenzioni fiscali per i veicoli agricoli da parte del governo tedesco. Questo senso di frustrazione non è una novità in Europa, dove politiche imposte dall'alto hanno spesso scatenato l'ira degli agricoltori. Un esempio eclatante di questa tendenza si è visto all'inizio di dicembre, quando gli agricoltori francesi hanno depositato cumuli di letame davanti agli edifici governativi in segno di protesta. Finora, l'Italia sembra essere rimasta ai margini di queste tempeste di protesta che stanno scuotendo l'Europa. Anche se il malcontento esiste, le manifestazioni si sono limitate a sporadiche e disorganizzate dimostrazioni pubbliche. Gli agricoltori, come specchio della società, sembrano avere poche speranze in un cambiamento positivo e, per ora, si stanno adattando alle decisioni prese a livello centrale senza generare movimenti di protesta significativi come quelli osservati in altre parti d'Europa. Sembra che anche in Italia le agevolazioni fiscali sul gasolio agricolo possano essere a rischio, secondo le normative attualmente in vigore. Questo cambiamento non è imminente ma è previsto entro il periodo 2026-2030. Esaminiamo i cosiddetti 'sussidi ambientalmente dannosi' o Sad, un'ampia categoria che comprende tutte le politiche che riducono direttamente o indirettamente il costo dell'utilizzo dei combustibili fossili. Secondo l'Art. 68 della Legge 221/2015, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) è incaricato di redigere un elenco di tali sussidi. Le stime più recenti, pubblicate nel giugno 2023, mostrano che l'Italia ha investito 22,4 miliardi di euro in Sad nel 2021. Tuttavia, Legambiente suggerisce che la cifra effettiva potrebbe essere stata di ben 42 miliardi di euro, salita a 94,8 miliardi nel 2022 a causa delle misure di emergenza energetica. Il Fondo Monetario Internazionale stima una spesa di circa 54 miliardi di euro. Questi sussidi includono anche quelli per il gasolio agricolo, che nel 2021 hanno rappresentato una spesa statale annua di circa 0,9 miliardi di euro. Il governo italiano sta considerando l'eliminazione graduale di questi sussidi, in linea con gli impegni UE e internazionali. Recentemente, l'Europa ha approvato un aggiornamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) italiano, includendo misure del piano REPowerEU. Queste includono la razionalizzazione ed eliminazione dei sussidi inefficaci per i combustibili fossili entro il 2030, che potrebbero impattare sul gasolio agricolo agevolato. La riduzione o eliminazione di questi sussidi potrebbe avere effetti sia positivi che negativi, a seconda della prospettiva. Potrebbero contribuire alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e generare risorse per promuovere l'innovazione tecnologica nel processo di decarbonizzazione. Tuttavia, per gli agricoltori, questo potrebbe significare affrontare sfide senza alternative concrete a disposizione. Aproniano Tassinari, presidente di Uncai, sottolinea che, nonostante le proposte di riduzione degli incentivi negli anni passati, non esistono ancora mezzi agricoli alternativi efficienti. In conclusione, resta da vedere come e quando l'Italia seguirà l'esempio tedesco nella riduzione dei sussidi per il gasolio agricolo. Per ora, nonostante le proteste, il governo tedesco sembra deciso a ridurre e poi eliminare completamente tali sussidi entro il 2026.